In bicicletta si possono percorrere distanze incredibili ed entrare nella vita quotidiana di popolazioni lontane, in modo simpatico e rispettoso.
E il viaggio resta un’avventura.
Luca Occhialini
Alvise Aman Cedolini
Michele Ferro
Il nostro Walter Ronzani – moderatore della serata - ci ha fatto conoscere tre persone diverse tra di loro ma che ci hanno fatto respirare e soprattutto venir voglia di pedalare nella natura a scoprire nuove culture.
Luca Occhialini con il bike packing ci ha presentato una modalità del cicloturismo molto spartana ma assai affascinante, alla scoperta di strade sterrate, borghi antichi e luoghi solitari anche nella nostra penisola.
Il suo cicloturismo è un esercizio di essenzialità: tutto quello che serve in borsa per raggiungere mete considerate impossibili in bici, come Capo Nord. Ma il bikepacking può essere vissuto anche nel fine settimana a scoprire angoli nascosti dalle nostre parti. Lo spirito del cicloesploratore lo si può nutrire anche andando al lavoro in bici e scoprendo percorsi diversi ogni giorno. Prossimo viaggio in bici: la Finlandia.
Poi Michele Ferro, che durante le vacanze lascia il locale che gestisce per mete dove le due ruote a trazione muscolare non sono mai arrivate: il Nepal ad esempio con passaggi sui 5mila metri e tante ore arrampicandosi con la bici sulle spalle.
Michele ci ha ricordato che il nostro Paese è uno dei luoghi migliori per i cicloalpinisti come lui: ad esempio vi sono tanti percorsi da realizzare anche qui vicino sul Pasubio, sul Carega e naturalmente sulle Dolomiti. La sua prima avventura è stata la traversata del massiccio del Pasubio.
Il cicloalpinismo fa vivere emozioni a contatto con la montagna e la sua natura. E la Mtb permette di arrivare molto vicino alle cime e piantare la tenda a 3mila metri di quota. Questa è la grande emozione. Prossimo viaggio in bici: il Tagikistan.
E poi abbiamo conosciuto un guru del cicloturismo esplorativo: Alvise Cedolini, già triatleta, che ha all’attivo la traversata dell’Australia in bici realizzata nel 1994 quando ancora il cicloturismo e la ciclo-esplorazione erano in fasce: non c’erano i Gps, e nemmeno i telefoni satellitari e si andava solo con la cartina geografica. Alvise è un viaggiatore solitario - che ama conoscere le persone – e che in bici trova il suo equilibrio.
Bici, poesia e libertà il suo mantra, Alvise ci ha trasmesso una grande pace interiore unita a una sete inesauribile di avventura e conoscenza. Lavora in Italia d’estate e poi – quando arriva l’inverno - si sposta nell’altro emisfero per dare vita a tour memorabili. E’ stato in Nuova Zelanda, Patagonia, Messico e in molti altri posti, sempre in sella alla stessa bicicletta, insostituibile. Prossimo viaggio, destinazione Bolivia.
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